L'alveare-Az. Agricola I'j Travaj
L’alveare è una delle strutture sociali più avanzate in natura, al pari dei formicai. Una società dove ogni individuo ha il suo compito, che porta avanti con dedizione e passione, affinché tutto funzioni perfettamente e la vita della famiglia a cui appartiene prosegua e vada avanti per numerose generazioni. Sapere come funziona un alveare è un’esperienza affascinante, che ci fa capire quanto la natura possa essere perfetta.
Veramente una straordinarietà, soprattutto se pensiamo che tutta questa organizzazione è frutto di un istinto innato, che nei secoli ha portato le api a un livello di efficienza dove tutto è calcolato, pensato con uno scopo ben preciso e ottimizzato per la situazione in cui ci si trova.
Un esempio? Lo sapevate che i favi di un alveare sono di forma esagonale perché l’esagono perfetto è la figura geometrica (a parte il cerchio) dove il rapporto tra perimetro e area è più vantaggioso? Infatti, dato che il favo deve essere costruito con la cera che le stesse api devono produrre, è importante ottenere celle il più grandi possibili, ma che allo stesso tempo non costringano a una super produzione di materiale per crearle. In questo senso, l’esagono è la figura che meglio si adatta a questo scopo!
Una colonia di api è costituita da un'unica ape regina, da molte api operaie (femmine sterili), da un piccolo numero di fuchi (maschi).
Le uova delle operaie vengono deposte sul fondo delle celle, leggermente inclinate verso l'alto. La larva che nascerà verra visitata assiduamente dalle 1000 alle 2000 volte e circa 1 volta ogni 10 le verra portato del cibo . Nel corso del suo sviluppo subirà 5 mute : una dopo circa 12 ore dopo la schiusa, una a un giorno e mezzo, una a due giorni e mezzo, una a tre giorni e mezzo e l'ultima, a undici giorni quando la cella e già opercolata.
Importantissimi sono gli ultimi 4 giorni per lo sviluppo futuro infatti la larva che prima veniva nutrita con pappa reale ora e nutrita con una miscela di acqua, miele e polline.
Alla fine della crescita la larva cambia completamente posizione , si allunga dirigendo la testa verso la superfice del favo, e a questo punto che le operaie chiudono la cella con una placca porosa (opercolo). Subita l'ultima muta la larva espelle sul fondo gli escrementi accumulati e fila un bozzolo di seta in cui si avvolge imobilizzandosi. Dopo la metamorfosi l'ape assume la classica forma e dopo aver rosicchiato l'opercolo esce dalla cella.
Sui tempi di sviluppo della covata influisce in modo decisivo la temperatura che puo portare ad un arresto totale dello sviluppo con la conseguente morte della covata.
Come nasce l'operaia si presenta piccola, pelosa, biancastra, e poco sicura sulle zampe, passato un po di tempo l'operaia prende l'aspetto classico dell'ape ed è pronta a svolgere i propri compiti prima all'interno dell'alveare poi all'esterno.
I compiti delle api operaie sono in linea di massima suddivisi in base alla loro età, nei primi giorni si occupano della pulizia delle celle, sucessivamente si occuperanno della nutrizione della covata per passare alla costruzione delle cellette, passati ormai una ventina di giorni passa alla difesa dell'alveare ed infine si dedica alla raccolta di cibo (bottinatrice).
Questa suddivisione non è cosi ferrea, in sostanza ogni ape può occuparsi di ogni necessita a secondo del fabbisogno dell'alveare.
La vita di un ape e molto variabile, in media essa dura dai 30 ai 40 giorni se nasce nella stagione attiva, la durata si allunga fino a 6 mesi se l'ape nasce in autunno.
La sua durata dipende anche da altri fattori come la razza la temperatura , e dell'alimentazione, può succedere che anche durante la stagione attiva per cause diverse le operaie si trovino senza covata da accudire , e la loro vita può prolungarsi perqualche mese.
La comparsa dei maschi avviene in primavera, le uova vengono depositate in celle simili a quelle delle operaie ma dimensioni maggiori. La deposizione dei fuchi da parte della regina raggiunge una buona consistenza solo dopo il secondo anno di età, in una famiglia si possono allevare dai 2000 ai 6000 fuchi ogni anno. Possono nascere maschi anche dalle celle delle operaie, (operaie ovificatrici) i maschi che nasceranno saranno più piccoli per il limitato spazio a disposizione ma fertili, si riconoscono per gli occhi quasi attaccati e per l'addome squadrato.
Mediamente lo sviluppo dei maschi e più lento, dopo 3 giorni nasce una larvetta che viene nutrita per i primi giorni a pappa reale e poi a miele e polline. Dopo circa 6 giorni dalla schiusa la larva viene opercolata con un opercolo sopraelevato, essa si tesse un bozzolo e diventa pupa, passati 14 giorni si ha lo sfarfallamento dell'adulto, il tutto dura circa 24 giorni.
Già dopo 15-20 giorni dalla nascita i maschi sono in grado di accoppiarsi ma raggiungono la massima maturità a 30-40 giorni di età. Si calcola che solo il 50% dei maschi sia in grado di accoppiarsi. I fuchi sono in grado di compiere lunghi voli fino anche a 16 km di distanza dall'alveare, essi vivono mediamente 50 giorni e dopo il periodo di sciamatura le operaie li cacciano o ne uccidono una parte se non la totalità.