L’alveare è una delle strutture
sociali più avanzate in natura, al pari dei formicai. Una società dove
ogni individuo ha il suo compito, che porta avanti con dedizione e
passione, affinché tutto funzioni perfettamente e la vita della famiglia
a cui appartiene prosegua e vada avanti per numerose generazioni.
Sapere come funziona un alveare è un’esperienza affascinante, che ci fa
capire quanto la natura possa essere perfetta.
Veramente una straordinarietà, soprattutto
se pensiamo che tutta questa organizzazione è frutto di un istinto
innato, che nei secoli ha portato le api a un livello di efficienza dove
tutto è calcolato, pensato con uno scopo ben preciso e ottimizzato per
la situazione in cui ci si trova.
Un esempio? Lo sapevate che i favi di un
alveare sono di forma esagonale perché l’esagono perfetto è la figura
geometrica (a parte il cerchio) dove il rapporto tra perimetro e area è
più vantaggioso? Infatti, dato che il favo deve essere costruito con la
cera che le stesse api devono produrre, è importante ottenere celle il
più grandi possibili, ma che allo stesso tempo non costringano a una
super produzione di materiale per crearle. In questo senso, l’esagono è
la figura che meglio si adatta a questo scopo!
Una colonia di api è costituita da un'unica ape regina, da molte api operaie (femmine sterili), da un piccolo numero di fuchi (maschi).
APE REGINA
L'ape regina è l'unica ape feconda
dell'alveare, ad essa è legata la riproduzione. Si può definirla madre
di tutte le api presenti in un alveare. Nasce da un uovo deposto in una
cella costruita esclusivamente per la regina denominata "cella reale"che
è caratteristica in quanto ha la forma di una ghianda aperta verso il
basso. Passati tre giorni dalla deposizione dell'uovo nasce la larva che
viene nutrita esclusivamente con pappa reale. Ed è proprio tale
esclusivo ed unico alimento che fa si che dalla larva attraverso 5 mute
si sviluppi un'ape regina. Il ciclo di sviluppo di un'ape regina avviene
in circa 15 giorni così ripartiti: deposizione dell'uovo, dopo 3 giorni
l'uovo diventa larva e tale rimane fino all'ottavo giorno, dal nono
giorno con l'opercolatura della cella la larva si trasforma in pupa e al
16°giorno dalla deposizione dell'uovo fuoriesce l'ape regina formata.
E'curioso pensare che in condizioni normali una colonia può allevare da
una fino oltre 50 regine. L'allevamento della regina può essere
spontaneo, le celle, in questo caso, vengono disposte sui bordi laterali
e alle basi dei favi, oppure provocato dall'apicoltore. Nel caso di
allevamento spontaneo le celle vengono costruite dalle api con la forma
di coppetta rovesciata, nell'allevamento fatto dall'apicoltore le celle
vengono invece costruite su cupolini già "innestati" con una giovane
larva che deve avere al massimo tre giorni età. Come nasce, la regina,
passeggia liberamente sui favi è si differenzia dalle altre api presenti
nell'alveare, dette "operaie", per le zampe lunghe e gialle e l'addome
più affusolato. Perchè una famiglia alleva api regine ? A parte
l'allevamento artificiale delle api regine che viene condotto
dall'apicoltore sia per avere a disposizione regine che gli serviranno
per formare nuove famiglie, sia per la vendita delle singole regine, una
famiglia di api ogni anno attraversa un periodo particolare, la
cosiddetta sciamatura o "gravidanza" dell'alveare. E' un periodo in cui
naturalmente la famiglia attraversa un istinto alla riproduzione e tende
quindi ad allevare regine all'interno dell'alveare che poi abbandonano
con un gruppo di api per andare a formare una nuova famiglia. Compito
dell'apicoltore sarà quindi quello di asportare periodicamente le celle
che la famiglia andrà a costruire, pena la perdita dell'intera famiglia e
del relativo raccolto. Nel caso in cui la famiglia abbia allevato delle
regine per sostituire quella vecchia o per compiere una sciamatura, la
prima che nasce uccide le sorelle quando queste si trovano ancora
all'interno delle celle, nel caso in cui nascano contemporaneamente le
regine si affrontano sui favi con il risultato di una sola regina
vittoriosa. Se è prevista una sciamatura secondaria la prima regina nata
impedisce lo sfarfallamento delle altre, che pronte a nascere attendono
la partenza di quest’ultima per uscire a loro volta. Le regine vergini
in attesa di partire che rimangono per qualche tempo all'interno
dell'alveare emettono dei suoni stridenti, accovacciandosi e facendo
vibrare le ali velocemente. Delle volte l'apicoltore esperto riesce a
sentire un suono di risposta emesso da regine ancora chiuse nelle celle.
Il significato di questo comportamento ha pareri contrastanti, una
parte sostiene che sia un segnale di sfida alle rivali, un'altra afferma
che serva a segnalare alla regina pronta a lasciare il nido che
un'altra regina è pronta a uscire dalla cella e non lasciare cosi il
resto delle api orfane. Alle volte questo comportamento è riscontrato
anche dalle regine feconde poco prima della sciamatura primaria.
Accoppiamento
Durante le prime ore dopo la nascita la
nuova regina viene completamente ignorata dalle operaie, che solo dopo
qualche giorno incominciano a dimostrare interesse molestandola e
spingendola con la testa e le zampe e trascinandola per le ali. A questo
tipo di comportamento la regina non reagisce oppure si mette "a
cantare" facendo cosi' smettere immediatamente le operaie e scappando
via. Col passare dei giorni la regina incomincia a reagire, si pensa che
tutto questo serva a migliorare la sua efficienza fisica e prepararla
al volo. Passati dai 5 ai 15 giorni la regina, generalmente in una
giornata calda priva di vento, compie dei voli di perlustrazione che
durano circa 10 minuti. Poco prima di prendere il volo corre eccitata
sui favi per qualche minuto, poi si avvicina alla porticina e se esita a
volare viene spinta dalle api operaie che al suo apparire estroflette
le ghiandole di Nasonov. L'accoppiamento avviene in volo in alcuni punti
chiamati di raduno, generalmente la regina attira un gruppo di maschi
che compiono delle evoluzioni, può succedere che durante l'accoppiamento
il gruppo cade a terra. Si pensa che durante la fase di accoppiamento
la regina possa coprire distanze anche di 15 km. L'accoppiamento può
avvenire anche più volte contrariamente a quanto si pensava un tempo.
Terminata la fase di accoppiamento gli spermatozoi migrano prima nel
dotto spermatico poi nella spermateca stessa aiutati dalla regina con la
sua attività di "pompa del seme" mediante contrazione dell'addome. Con
l'accoppiamento la regina raccoglie spermatozoi fino a circa 5-7 milioni
per fare ciò si accoppia con più maschi (da 5 a 10) fino a raggiungere
questo numero, gli spermatozoi provenienti dai diversi maschi non si
mescolano completamente e quindi possibile vedere all'interno di una
famiglia api con caratteristiche diverse pur essendo figlie della stessa
madre ma di padri diversi. Svolto il loro compito di fecondazione i
maschi muoiono. Se passano più di 20 giorni dal momento della nascita la
regina perde la capacità di essere fecondata e diventa fucaiola (può
solo deporre uova non fecondate che daranno origine solo a fuchi cioè
maschi).
Deposizione
Dopo 5 o 6 giorni dalla fecondazione la
regina comincia a deporre le uova identiche qualunque sia il tipo di
cella, tuttavia in quelle delle operaie e in quelle reali vengono
depositati degli spermatozoi che attraverso un apposito foro (il
micropilo) feconderanno le uova. Dalle larve che nasceranno in base al
tipo di nutrimento che verrà dato loro potranno essere operaie o regine.
Le uova non fecondate daranno origine a dei maschi.
Compiti della regina
La regina è la madre di tutte le api
della famiglia, viene nutrita con pappa reale e depone alcune migliaia
di uova al giorno fino anche a 3000 in casi eccezionali, cio' dipende da
molti fattori sia interni che esterni, come siccità, carestia. Il
freddo è l'unico fattore che puo' bloccare la deposizione per lunghi
periodi. La deposizione viene collocata generalmente al centro del nido e
a forma circolare (nido di covata) attorno alla quale troviamo scorte
di miele e polline, la temperatura viene mantenuta costante intorno ai
34 e 35°C.
Durata della vita
La durata media della regina va dai 3 ai 4
anni, passato questo periodo la regina termina gli spermatozoi,
deponendo solo covata maschile, con la perdita della possibilità di
produrre nuove api la famiglia è destinata a morire, per evitare questo
le operaie prima che la regina si esaurisca allevano delle nuove regine
con numero comunque inferiore a quelle allevate in caso di sciamatura.
La sostituzione della regina può avvenire anche anticipatamente, per
opera dell'apicoltore, questo considerando il fatto che il periodo di
massima produzione dura fino a due anni poi lentamente va diminuendo,
un'altro vantaggio e dato dal minor rischio di sciamatura. E possibile
trovare regine di transazione con caratteristiche intermedie tra operaie
e regine dette operaie ovificatrice, che verranno sostituite entro
pochi mesi.
Come riconoscere l'età
Molto difficile capire l'età esatta di
una regina, generalmente una regina giovane ha l'addome ricoperto da una
minuta peluria assente in regine più vecchie, la covata è ampia e
compatta, le ali sono intatte; tuttavia questi sono metodi molto
empirici. I solo sistema sicuro è quello di marcare le regine, oltre
all'età molto importante per valutazione della qualità produttiva sono i
fattori ereditari.
Marcatura della regina
Abbiamo detto che per sapere con
precisione l'età della regina l'unico sistema è la marcatura. Si procede
immobilizzando la regina e con un bastoncino si deposita una goccia di
vernice sul dorso della stessa, meglio se la vernice è all'acetone che
ha tempi di asciugatura molto rapidi. Si puo' marcare la regina anche
con dischetti di carta applicati con una goccia di colla, che possono
riportare anche un numerino per rendere l'identificazione ancora più
precisa, anche in caso di sciamatura. Bloccare la regina per la
marcatura e un'operazione delicata, per fare in modo di non danneggiarla
si usano diversi attrezzi, uno potrebbe essere composto da una
forchetta in filo di ferro a due punte alle cui estremita' viene legato
un elastico, trovata la regina la si blocca senza toccarla con le dita,
finita l'operazione di marcatura si attende che la vernice si asciughi,
quindi si da una soffiata di fumo e la si libera.
API OPERAIE
Le uova delle operaie vengono deposte sul fondo delle celle,
leggermente inclinate verso l'alto. La larva che nascerà verra visitata
assiduamente dalle 1000 alle 2000 volte e circa 1 volta ogni 10 le verra
portato del cibo . Nel corso del suo sviluppo subirà 5 mute : una dopo
circa 12 ore dopo la schiusa, una a un giorno e mezzo, una a due giorni e
mezzo, una a tre giorni e mezzo e l'ultima, a undici giorni quando la
cella e già opercolata.
Importantissimi sono gli ultimi 4 giorni per lo sviluppo futuro infatti
la larva che prima veniva nutrita con pappa reale ora e nutrita con una
miscela di acqua, miele e polline.
Alla fine della crescita la larva cambia completamente posizione , si
allunga dirigendo la testa verso la superfice del favo, e a questo punto
che le operaie chiudono la cella con una placca porosa (opercolo).
Subita l'ultima muta la larva espelle sul fondo gli escrementi
accumulati e fila un bozzolo di seta in cui si avvolge imobilizzandosi.
Dopo la metamorfosi l'ape assume la classica forma e dopo aver
rosicchiato l'opercolo esce dalla cella.
Sui tempi di sviluppo della covata influisce in modo decisivo la
temperatura che puo portare ad un arresto totale dello sviluppo con la
conseguente morte della covata.
Compiti
Come nasce l'operaia si presenta piccola, pelosa, biancastra, e poco
sicura sulle zampe, passato un po di tempo l'operaia prende l'aspetto
classico dell'ape ed è pronta a svolgere i propri compiti prima
all'interno dell'alveare poi all'esterno.
I compiti delle api operaie sono in linea di massima suddivisi in base
alla loro età, nei primi giorni si occupano della pulizia delle celle,
sucessivamente si occuperanno della nutrizione della covata per passare
alla costruzione delle cellette, passati ormai una ventina di giorni
passa alla difesa dell'alveare ed infine si dedica alla raccolta di cibo
(bottinatrice).
Questa suddivisione non è cosi ferrea, in sostanza ogni ape può
occuparsi di ogni necessita a secondo del fabbisogno dell'alveare.
Durata della vita
La vita di un ape e molto variabile, in media essa dura dai 30 ai 40
giorni se nasce nella stagione attiva, la durata si allunga fino a 6
mesi se l'ape nasce in autunno.
La sua durata dipende anche da altri fattori come la razza la
temperatura , e dell'alimentazione, può succedere che anche durante la
stagione attiva per cause diverse le operaie si trovino senza covata da
accudire , e la loro vita può prolungarsi perqualche mese.
FUCHI
La comparsa dei maschi avviene in primavera, le uova vengono
depositate in celle simili a quelle delle operaie ma dimensioni
maggiori. La deposizione dei fuchi da parte della regina raggiunge una
buona consistenza solo dopo il secondo anno di età, in una famiglia si
possono allevare dai 2000 ai 6000 fuchi ogni anno. Possono nascere
maschi anche dalle celle delle operaie, (operaie ovificatrici) i maschi
che nasceranno saranno più piccoli per il limitato spazio a disposizione
ma fertili, si riconoscono per gli occhi quasi attaccati e per l'addome
squadrato.
Mediamente lo sviluppo dei maschi e più lento, dopo 3 giorni nasce una
larvetta che viene nutrita per i primi giorni a pappa reale e poi a
miele e polline. Dopo circa 6 giorni dalla schiusa la larva viene
opercolata con un opercolo sopraelevato, essa si tesse un bozzolo e
diventa pupa, passati 14 giorni si ha lo sfarfallamento dell'adulto, il
tutto dura circa 24 giorni.
Già dopo 15-20 giorni dalla nascita i maschi sono in grado di
accoppiarsi ma raggiungono la massima maturità a 30-40 giorni di età. Si
calcola che solo il 50% dei maschi sia in grado di accoppiarsi. I fuchi
sono in grado di compiere lunghi voli fino anche a 16 km di distanza
dall'alveare, essi vivono mediamente 50 giorni e dopo il periodo di
sciamatura le operaie li cacciano o ne uccidono una parte se non la
totalità.
Compiti
Si è sempre creduto che i maschi servissero solo per la
fecondazione della regina e quindi esaurito il loro compito diventassero
inutili per l'alveare, questo ha fatto sì che si cercasse di limitarne
il numero il più possibile. Studi recenti hanno dimostrato che i fuchi
nonostante consumino miele questo non influisca sulla produzione,
evidentemente essi svolgono altre funzioni come fornire calore
necessario per lo sviluppo della covata, oppure si è visto che
partecipano alla distribuzione del cibo svolgendo un importante compito
per la trasformazione del nettare in miele.
Accoppiamento
I maschi si radunano in grosse nubi raggiungendo luoghi ben
definiti dove avverrà l'accoppiamento, molti studi stanno cercando di
capire cosa attiri le api in questi posti, si pensa sia dovuto alla
polarizzazione dalla luce.
I voli iniziano verso aprile-maggio e durano fino a settembre. Essi
escono in giornate calde e con vento con velocità tra 20 e 30 km orari,
gia alcune ore prima del raduno le api smettono di bottinare.
Nel luogo di raduno si possono distinguere due categorie di maschi:
quelli che volano piu' alti che formano come una barriera protettiva, e
quelli che volano attorno alla regina e formano gli sciami di
accoppiamento.
Lo sciame che si forma non è caotico bensì ha un suo ordine: esso assume
una forma quasi conica con in punta un maschio vicinissimo alla regina e
gli altri dietro quasi ci fosse un grado di dominanza.
Si è visto che luoghi di accoppiamento possono essere distanti anche
diversi chilometri e superare anche catene montuose alte anche 1000
metri. Il raduno dei maschi sembra essere un caratteristica di tutte le
razze di Apis mellifera. Svolto il loro compito di fecondazione i maschi
muoiono.